ATTIVITA’ ECONOMICHE E VOCAZIONE DEL TERRITORIO
L’Appennino tosco-emiliano è un territorio ricco di risorse naturali e tradizioni segnato da una continua tensione dicotomica tra la vocazione industriale e quella turistica. Le valli che lo attraversano, come la Valle del Reno e la Valle del Bisenzio, riflettono questa bipolarità che vede l’attività economica sviluppata spesso in modo discontinuo e disomogeneo.
Entrambe le valli hanno visto la nascita e l’affermazione di una forte industrializzazione, soprattutto nel corso del XX secolo. La presenza dei due fiumi e la posizione strategica delle due aree hanno rappresentato una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle infrastrutture e delle attività economiche che hanno favorito l’urbanizzazione del territorio.
Con la dismissione di molti degli impianti industriali, negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse verso lo sviluppo del cosiddetto turismo “lento” e di prossimità [https://www.apenninescape.it/la-viabilita-tra-passato-e-presente/], soprattutto per il potenziale naturalistico e per l’importante patrimonio culturale che in queste zone si è conservato finora. Non da meno, entrambe le valli sono realtà territoriali legate alla Linea Gotica e agli eventi della Seconda Guerra Mondiale che rappresentano sempre più mete e destinazioni per il cosiddetto dark tourism o turismo del dolore, legato alla visita di luoghi sede di eventi drammatici.
Il decennale dibattito sulla vocazione dell’Appennino, per i sopracitati motivi, sta prendendo, dunque, una netta direzione verso lo sviluppo turistico che sembra, ai più, la migliore strada percorribile per rilanciare e rivitalizzare queste aree che sono state investite da un graduale spopolamento nel corso degli ultimi decenni.
La sfida, tuttavia, è quella di trovare un equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e la loro valorizzazione, senza compromettere il suo tessuto economico e sociale della zona. Da un lato, infatti, la valorizzazione turistica offre opportunità di rilancio delle economie locali, ma dall’altro, presenta non poche problematicità nella gestione dei delicati equilibri di un ecosistema come quello montano e nella preservazione dell’ambiente. Il dibattito riflette una sfida ampia che riguarda la conciliazione tra sviluppo economico, vivibilità del territorio e, soprattutto, sostenibilità sia in termini ambientali che sociali. D’altronde, un approccio concentrato sul turismo porta con sé il rischio di trascurare altre necessità fondamentali per chi vive quei luoghi se si costituisce come una “monocoltura” economica che andrebbe a fragilizzare ulteriormente delle aree già economicamente depresse. Da qui l’importanza di una responsabilizzazione sia nella costruzione di progetti orientati alla valorizzazione turistica, sia dei turisti stessi che, attraversando questi luoghi, hanno il dovere di preservarli e rispettarli.