L’Appennino e la media Valle dell’Arno nell’età del Ferro

L’Appennino e la media Valle dell’Arno nell’età del Ferro
I resti di insediamenti e necropoli documentati nelle valli della Sieve e del Bisenzio e nei territori adiacenti permettono di delineare un quadro del popolamento di queste aree nel I millennio a.C.. Considerando la relativa scarsità dei ritrovamenti in relazione alla vastità del territorio preso in esame, tale ricostruzione risente di “vuoti archeologici” che impattano sulla ricostruzione storica.

Guardando all’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.), la maggiore concentrazione di resti archeologici si colloca nell’area pedemontana tra Sesto Fiorentino e Firenze, sul margine settentrionale della piana Firenze-Prato-Pistoia. Numerosi ritrovamenti sono documentati in vari punti lungo il torrente Zambra, nell’attuale area urbana di Sesto Fiorentino. I ritrovamenti includono resti di tombe a incinerazione (tipo “a pozzetto”) e tracce di insediamento risalenti all’VIII sec. a.C., oltre che alcuni materiali del Bronzo Finale.

In località Palastreto, in posizione elevata (quota 250 s.l.m.) rispetto all’attuale abitato di Sesto, ma sempre in vicinanza del torrente Zambra, si trovano i resti di una vasta necropoli, funzionale agli insediamenti della pianura. Qui, le tombe a pozzetto, scavate lungo il pendio, risalgono all’VIII sec. a.C. e furono in uso fino al VI sec. a.C..

Resti della prima età del ferro (tombe) sono documentati anche nell’area di Firenze, mentre il territorio fiesolano, a eccezione di alcune tracce di insediamento protostorico proprio nella città di Fiesole, appare piuttosto carente.

Guardando alla valle della Sieve, l’attenzione va all’insediamento di La Torre, presso Ponte a Vico, e al sito di Vicalogna (Dicomano). Più a nord, nel territorio di Firenzuola, quasi al confine con la Romagna, altri due siti sono indicati in località Caburaccia e Poggio Castelluccio. La dislocazione di questi insediamenti, che si trovano tutti più o meno in relazione con i valichi di questa parte di Appennino, fornisce un’idea di quella che poteva essere la rete di percorsi transappenninici agli inizi del I millennio a.C..

Il VII sec. a.C. vede lo sviluppo delle cosiddette “tombe principesche”, quali le tombe della Montagnola e della Mula nel territorio di Sesto Fiorentino e, nel Mugello, i tumuli delle Mozzete e di Barsicci, rispettivamente a San Piero a Sieve e in località Poggio Colla (Vicchio). Queste sono strutture funerarie, spesso monumentali, con ricchi corredi, che testimoniano l’emergere di gruppi gentilizi nei quali si concentrano ricchezze e potere.

Tra le tombe “principesche” che non rientrano nella categoria dei grandi tumuli troviamo, sempre nel Mugello, i resti della tomba di Radicondoli, scavati nel 2012 in località Spugnole (comune di Scarperia-San Piero). La tomba, che ha restituito un ricco e vario corredo funerario, è databile alla prima metà del VII sec. a.C. e ricorda, nella sua struttura piuttosto semplice, altre tombe dell’area fiorentina databili allo stesso periodo.

Alle tombe “principesche” non sembra, almeno apparentemente, corrispondere un altrettanto sviluppo di nuovi insediamenti a eccezione di alcune aree del Mugello che vedono la nascita di centri abitati di altura a controllo delle vie transappenniniche.

Caratteristico del periodo arcaico è lo sviluppo delle prime realtà urbane organizzate, con impianto ortogonale, generalmente collocate in località di pianura, in posizione strategica dal punto di vista dei collegamenti. Nella piana Firenze-Prato-Pistoia, i resti della città etrusca di Gonfienti (comune di Prato) sono una importante testimonianza di tale fenomeno, che trova corrispondenza a nord a Kainua-Marzabotto.

Nel IV e III sec. a.C. si nota la tendenza a concentrarsi in punti strategici del territorio con la costruzione di nuovi capisaldi fortificati e di mura difensive in siti dalla lunga tradizione insediativa. Tra la valle della Sieve e la valle del Bisenzio, resti di fortezze e siti di altura vengono individuati in località San Martino a Poggio (Frascole, comune di Dicomano), alla sinistra idrografica della Sieve, e a Colle Guadagni e Montefiesole, nel territorio di Pontassieve.

Bibliografia

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