MICROSTORIE E PROSPETTIVE DAL BASSO

Il paesaggio storico non è, dunque, un’entità statica ma un’esperienza del mondo concreta per chi vive e attraversa quel luogo. Si tratta di un’esperienza mediante la quale si costruisce e negozia la ricerca quotidiana di un equilibrio tra le esigenze funzionali e il rispetto della cultura del territorio. Queste pratiche di costruzione, negoziazione e significazione del vissuto territoriale rappresentano la chiave attrattiva dei luoghi.

In modo particolare, la popolazione più anziana, che ha storicamente contribuito alla definizione delle memorie collettive e delle geografie affettive delle due valli, contribuisce in maniera determinante al mantenimento, alla conservazione e alla trasmissione della memoria. Alcuni saperi e storie locali sono, infatti, ormai custoditi solamente da questa fetta di popolazione che ha ancora un legame molto forte con le identità territoriali.

Questa connessione con l’identità e l’appartenenza locale si manifesta attraverso esempi concreti rappresentati da gruppi informali di persone, enti e associazioni che fanno della trasmissione della memoria una prassi e una missione. Riporto, a titolo di esempio, la biblioteca popolare Petrarca della frazione di Sant’Ippolito a Vernio dove un gruppo di volontari crea eventi culturali, corsi di formazione, offre servizi per i residenti e si è impegnato per la pubblicazione di un libro che narra la micro-storia locale. Ma anche Proloco e cooperative di comunità, sparse sul territorio preso in esame, dimostrano come il lavoro collettaneo, corale e informale sia prezioso per mantenere saldo il legame con il territorio, spesso attraverso collaborazioni con le scuole, pubblicazioni, iniziative culturali.
Questo sottolinea come il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze e dei saperi locali siano elementi necessari nell’approcciare il territorio.

Le microstorie, le storie minori, o ancora le storie locali, sembrano in tal senso rappresentare l’impalcatura adatta sopra la quale costruire o ri-stabilire il rapporto tra comunità e memoria poiché il loro tramandamento costruisce, di fatto, uno spazio identitario e di appartenenza, il luogo dove vengono custodite e conservate la memoria collettiva e l’identità territoriale.